30 Marzo

IV DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)





Informazioni

 

Prossime date per la Santa Messa


Domenica 30 Marzo:

Alle ore 16.00 celebrante Don Mimmo


Votazioni per il consiglio pastorale

Domenica 30 Marzo dalle ore 15.00 alle ore 17.30 nella sala piccola della maria Königin.


Via Crucis:

Ogni lunedí alle ore 18.00 per tutto il periodo di Quaresima. Chiesa Maria Königin


Lettori

Febbraio-Marzo

Ministri Straordinari

Febbraio-Marzo

NELL'ABBRACCIO DEL PADRE



Tutti, forse inconsapevolmente, conserviamo in un angolo remoto del cuore il dubbio che Dio in fondo non sia così buono: la ferita del peccato ha deformato in noi il suo volto di Padre. Ma è il Figlio, Gesù, a rivelarci nel Vangelo il volto autentico di colui che ci attende, ci vede da lontano, si commuove, ci corre incontro a braccia aperte e ci bacia; di questo Padre che fa festa per noi e ci fa indossare «il vestito più bello» (letteralmente: «il primo abito»), quello ricevuto nel Battesimo. Il suo amore si è fatto per noi "abbraccio" nel sacramento della Riconciliazione. In questo cammino quaresimale riceviamo l'invito a tuffarci tra le sue braccia per essere "creatura nuova" (II Lettura), per gustare e vedere com'è buono il Signore (Salmo). Quella raccontata nel Vangelo è una storia vera, che accade ancora, ogni volta che un figlio o una figlia di Dio si lascia abbracciare dal Padre per far ritorno "a casa", per entrare nella "terra promessa" del suo amore gratuito, dopo averne sperimentato la potenza liberatrice (I Lettura). Ed è qui, in questa "terra promessa", che celebra nel Figlio la vera Pasqua dei risorti.

       VangelLc 15,1-3.11-32
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Parola del Signore

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura Gs 5,9-12
Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.


Dal libro di Giosuè
In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.

Parola di Dio



Salmo responsoriale Sal 33

Gustate e vedete com’è buono il Signore.


Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.



Seconda lettura 2Cor 5,17-21

Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.


Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.

Parola di Dio



Canto al Vangelo Lc 15,18

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!